mercoledì 29 aprile 2015

Da Weimar al 1938. Sintesi di storia della Germania (e della politica internazionale degli anni 30)

Ecco la sintesi di storia che abbiamo costruito in classe. Mancano alcuni aspetti della politica interna nazista. Ma intanto possiamo mettere a disposizione degli alunni assenti questi schemi riassuntivi. Realizziamo così il miracolo di rendere "elettronica" la nostra lavagna tradizionale.

Postilla. Nello schema delle relazioni internazionali c'è  un errore: abbiamo attribuito al patto dell'ottobre 1936 tra Hitler e Mussolini il nome di "Patto d'Acciaio". Quello del 1936 viene invece definito correttamente in storiografia come "Asse Roma-Berlino". Si trattò di un protocollo d'intesa tra i due governi di Germania e Italia, stipulato dopo la conclusione della guerra d'Etiopia (e il riconoscimento della sovranità italiana sulla colonia da parte della Germania). Fu Mussolini, in un discorso a Milano, a dare la definizione di Asse a questi protocolli, che non vincolavano in alcun modo i due Stati.
 Assai diversa è la questione del Patto d'Acciaio, stipulato nel maggio 1939, che ebbe ben altre caratteristiche: fu un trattato difensivo e offensivo senza eguali nella storia, della durata di 10 anni, sottoscritto a Berlino da Ribbentrop e Ciano (i  ministri degli Esteri dei due Stati). 
 I due paesi si obbligavano all'aiuto reciproco in caso di situazioni internazionali che potessero mettere a rischio i rispettivi interessi "vitali". Come scrisse alcuni anni fa uno storico italiano, "l'alleanza... abbandonava al rapporto di forza tra i due contraenti la scelta del momento e dei modi dell'iniziativa" (Ragionieri). E infatti, mentre Mussolini desiderava attendere qualche anno per intraprendere una guerra offensiva, Hitler segretamente si preparava  all'attacco della Polonia. Va sottolineato come alla firma del Patto d'Acciaio si oppose (inutilmente) proprio il firmatario, il ministro degli esteri Galeazzo Ciano. Ecco dunque che grazie ad un errore abbiamo potuto chiarire un passaggio importante nella storia dei rapporti internazionali tra le potenze tra le due guerre, tema che abbiamo affrontato a lezione.


Bundesarchiv Bild 183-R69173, Münchener Abkommen, Staatschefs.jpg
I firmatari dell'accordo di Monaco (29 settembre 1938).
Chamberlain, Daladier, Hitler, Mussolini e il ministro degli esteri italiano conte Galeazzo Ciano.
L'accordo di Monaco rimane nella memoria collettiva come esempio della nefasta politica di "appeasement" (in lingua italiana: riappacificazione, accordo, accomodamento), che consentì alla Germania di rinforzarsi territorialmente, militarmente, e di acquisire la sicurezza necessaria per i propri successivi piani di conquista militare 



Weimar 1

Weimar 2

Weimar3

Relazioni internazionali 1
relazioni internazionali 2

giovedì 23 aprile 2015

La seconda guerra mondiale attraverso le prime pagine dei giornali

Le prime pagine dei giornali  (non solo italiani) sono una fonte importante per comprendere il clima politico che portò alla seconda guerra mondiale e poi il modo con cui i fatti bellici furono raccontati alle opinioni pubbliche.  Pubblichiamo in questo post 10 prime pagine dal 1938 al 1945, messe a disposizione da uno studente del nostro corso serale.













mercoledì 25 febbraio 2015

Dal biennio rosso (1919-1920) all'ascesa del fascismo. Le leggi fascistissime






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In un breve  video della RAI sono ricostruiti gli avvenimenti del turbolento biennio http://www.storia.rai.it/articoli/lotte-operaie-e-contadine-nel-biennio-rosso-1919-1920/5975/default.aspx


In un altro video, pubblicato su you tube, sono delineati i passaggi politici e istituzionali che portarono dalla crisi del 1919 alla marcia su Roma. https://www.youtube.com/watch?v=HndwH-PQV3k


Il passaggio al regime è segnato dall'assassionio Matteotti, al quale seguì il famoso discorso del 3 gennaio 1925.
Ricosstruise gli avvenimenti, con alcune interpretazioni originali, la puntata de Il Tempo e la Storia (durata 43 minuti)

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Giacomo Matteotti 
La Lancia Lambda su cui fu caricato a forza Matteotti


http://www.storia.rai.it/articoli-programma/delitto-matteotti-linizio-del-regime/25122/default.aspxcarte e La storia.


Un famoso racconto cinematografico dell'avvento del fascismo: il film Novecento di Bernardo Bertolucci.
Qui la scena famosa in cui si descrivono le condizioni dei braccianti della pianura padana
http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/novecento-quarant-anni-fa-cosi-bertolucci-raccontava-i-braccianti/241338/241312?ref=twhv&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter





giovedì 19 febbraio 2015

Italo Svevo

Risultati immagini per svevo immaginiItalo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz (nome poi italianizzato in Ettore Schmitz), nasce il 19 dicembre 1861 a Trieste, da un'agiata famiglia ebrea. Il padre è un cittadino austriaco, commerciante di vetrami, mentre la madre, Allegra Moravia, è italiana. Svevo frequenta prima una scuola commerciale di Trieste e, in seguito, il collegio di Segnitz in Baviera; torna infine nella città natale per completare il suo percorso di studi presso l'Istituto commerciale Pasquale Revoltella. Fin da giovane manifesta un forte interesse per la letteratura, appassionandosi soprattutto ai romanzi naturalisti francesi (Zola, Flaubert), ai classici italiani e all'opera di Arthur Schopenhauer. Inizia a collaborare con articoli letterari e teatrali presso diverse testate giornalistiche, tra cui il giornale irredentista triestino "L'indipendente" e il periodico d'ispirazione socialista "Critica sociale". Nel 1880, i problemi finanziari del padre costringono Svevo a trovare un impiego presso una banca di Trieste. In questo periodo scrive alcune novelle e nel 1892 pubblica a sue spese il suo primo romanzo, intitolato Una vita, tragica storia di un giovane di campagna incapace di adattarsi alla vita di città. La pubblicazione porta per la prima volta il suo pseudonimo, un riferimento alla duplicità culturale dello scrittore, per metà italiano e per metà "Svevo" ovvero tedesco.



Per introdurre questo grande e singolare letterato del Novecento ho pensato di far ricorso alle parole di uno dei più grandi storici della letteratura italiana, Alberto Asor Rosa, che ne fa un efficace ritratto in questo video che ho tratto da you tube 
https://www.youtube.com/watch?v=tQKR2hEB3q0



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Il portale Repetita di Treccani offre alcuni quadri sintetici del contenuto delle opere principali di Italo Svevo. Grazie alle animazioni i video appaiono accattivanti.  
Qui abbiamo una carrellata dei temi e dei contenuti dei romanzi Una Vita e Senilità 
https://www.youtube.com/watch?v=tQKR2hEB3q0

A questa url  è proposta una sintesi dei principali temi del romanzo La Coscienza di Zeno 
https://www.youtube.com/watch?v=peCfkpjL-lkccani.

Vi può ricorrere in particolare chi è stato assente alle lezioni, per non restare indietro con lo svolgimento del programma.




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James Joyce

lunedì 19 gennaio 2015

Il gelsomino notturno di Giovanni Pascoli

Il Gelsomino notturno fu composta da Pascoli nel 1901  per le nozze dell'amico Raffaele Briganti, ma l'ideazione è degli anni 1897-98. Il poeta la inserì nella prima edizione dei Canti di Castelvecchio (1903).






Il gelsomino  notturno 


E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari. 


Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.


Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.


Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.


Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento . . .


È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova. 



Per commentare questa poesia-manifesto del simbolismo pascoliano possiamo ricorrere alla pagina del sito Fareletteratura, che fornisce una parafrasi,  un'analisi, un commento realmente esaustivi.

Ecco la url
http://www.fareletteratura.it/2013/09/23/analisi-del-testo-il-gelsomino-notturno-di-giovanni-pascoli/


mercoledì 14 gennaio 2015

La fine della Prima guerra mondiale e la rivoluzione russa

La conclusione della Grande guerra si collega agli eventi russi del 1917 (la rivoluzione di febbraio e soprattutto la rivoluzione di ottobre del 1917) che ebbero vasta eco nell'opinione pubblica dell'Europa occidentale



Dal libro di testo ho estrapolato i paragrafi principali, con l'indicazione delle pagine.

Si forma così una "scaletta" dei principali argomenti su cui si incentreranno le prossime lezioni di storia.
Anche chi non è potuto venire a lezione può così avere delle indicazioni concrete sullo svolgomento del programma.


LA CONCLUSIONE DELLA GUERRA
  • La fine della prima guerra mondiale (p. 66) 
  • I punti di Wilson (p .66)
  • La Germania di fronte alla sconfitta (p. 67)


lo zar Nicola II
LA RIVOLUZIONE RUSSA
  • la Russia un paese arretrato (p. 124)
  • La situazione politica e le difficoltà economiche della Russia di Nicola II (pp. 124-126)
  • la rivoluzione di febbraio 1917 e l'abdicazione dello zar pag 126/127
  • Soviet (pp. 127-128)
  • Bolscevichi e Menscevichi (p. 130)
  • Lenin e le tesi di Aprile del 1917 (p. 130)
  • Il governo Kerenskii (p. 133)
  • La rivoluzione di Ottobre (pp. 139-142)
  • la pace separata con la Germania (p. 142)
  • la guerra civile (pp. 144-145)

territori perduti dalla Russia dopo Brest Litovsk

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comizio di Lenin