martedì 23 settembre 2014

4AP. La letteratura barocca. Giovan Battista Marino (cenni biografici)



La letteratura barocca


I barocco è un movimento di portata europea, che è alla ricerca dell'originalità, della novità. Per questo ricorre allo sperimentalismo. Si sviluppa nel corso di tutto il XVII secolo (1610-1690 circa). In Italia non abbiamo risultati di grande rilievo nella lirica e nel teatro (come ad es. in Spagna con Calderòn de la Barca e Luis de Gòongora). I migliori risultati sono nella musica e nelle arti figurative. Roma e Napoli sono le città protagoniste di questa fioritura.

La poetica barocca:
  1. L'arte non deve essere intesa come imitazione della natura (anticlassicismo)
  2. Ai canoni classici dell'equilibrio e dell'armonia si sostuisce la ricerca del nuovo, dell'insolito, del bizzarro.
  3. Fine dell'arte sono il diletto e lo stupore, che il letterato deve suscitare nel lettore.
  4. Il letterato si applica per mostrare la sua abilità, il suo ingegno formale.
  5. Si sviluppano generi letterari nuovi, non utilizzati dal classicismo, come il romanzo.
  6. Si afferma anche il trattato scientifico (spesso in forma di dialogo), genere nel quale si distingue Galilei.
  7. Stupore, emozione e meraviglia trovano la loro migliore espressione nel genere teatrale.

Giovan Battista Marino: la figura più rappresentativa del barocco letterario italiano (e in particolare della poesia)

Il successo della sua opera è testimoniato dal gran numero dei suoi imitatori, detti "marinisti".

Giovan Battista Marino nacque a Napoli nel 1569.

Lasciò  presto gli studi giuridici, ai quali il padre voleva costringerlo (nonostante la vocazione per le lettere).

Ebbe  diversi "incidenti" con la giustizia, finendo in carcere nel 1596 per aver sedotto una ragazza (poi per la falsificazione di documenti).

Fuggito da Napoli si reca a Roma, dove entra al servizio del cardinale Aldobrandini, dopo la pubblicazione della sua prima opera, le Rime.

Recatosi a Torino, alla corte del re Carlo Emanuele I entra in contrasto con il poeta Gasparo Murtola, con il quale ingaggia una disputa letteraria, che sfocia nel tentativo di omicidio, al quale Marino riesce a scampare.

Nel 1615 si reca a Parigi, su invito di  Maria de' Medici.

A Parigi ottiene una rendita e gli onori ricercati per tutta una vita.

Si  dedica alla risistemazione delle ultime opere: la Galeria (1619), la Sampogna(1620) e pubblica nel 1623 la sua opera principale l'Adone.

Morirà a Napoli nel 1625, dove si era trasferito all'apice della sua notorità (con la sua biblioteca personale, di circa 12.000 volumi)

La fama del poeta è stata a lungo legata all'Adone, la sua opera principale. Oggi la critica tende a rivalutare anche le sue poesie brevi, pubblicate in diverse raccolte